Cari amici,
il 25 gennaio si è spenta prematuramente a Parigi Monica Accardo, che di molti di noi è stata amica.
I funerali si terranno sabato alle 11 nella chiesa di Taino.
La ricordiamo, bella come sempre, con la sua autointervista sul sito e con l'iniziativa del cineforum, che tanto amava e alla quale certamente avrebbe partecipato.
Ciao Monica,
ti sia lieve la terra Giovanni
Ciao Monica,
ti ricordo davanti al liceo, bellissima: somigliavi a Lauren Bacall. Eri allegra, curiosa della vita. Sicura di te, all'apparenza, ma troppo sensibile per esserlo realmente.
Ti ho rivisto un anno fa, ad un ritrovo di carducciani. Avevi l'aria di chi aveva combattuto ed aveva vinto, di chi aveva capito la legge della giungla. Ma dietro l'immagine, in lontananza, si scorgeva ancora la ragazzina sensibile e spiritosa.
Ciao Monica,
se c'é un paradiso, allora sarà davanti al Carducci, nella strada che portava al bar Erika. Fiorenzo Festi
Sono sconvolta da questa notizia.
Monica me la ricordo molto bene.
Bellissima come una dea.
Lei probabilmente di me non si sarebbe ricordata o chi lo sa.
Mi unisco al doloroso saluto con le lacrime agli occhi. Cristina Razzani
Condivido il ricordo di Fiorenzo, che dire......più passa il tempo e più si
avanza la postazione in trincea e più ci si
espone alle pallottole, certo così presto è durissimo da accettare. Un caro
abbraccio a tutti. Valerio Tacchini
Nella vita ci sono momenti brutti. Questo è uno di quelli. Ciao splendida Monichina, un pezzo di me stesso se n'è andato con te. Luca Basilio
Pazzesco.
La conoscevo ai tempi della scuola, anche se non benissimo, l'avevo accompagnata un paio di volte a casa, credo ricordare verso via Palmanova, almeno allora. Era bellissima. Che emozione rivederla nella foto della scheda della sua autointervista.
Che tristezza sapere che se ne e' andata. A. Bassani
Alla radio, una canzone di James Taylor....proprio oggi.....una delle sue preferite
Ciao Monica Luca Gradi
Liceo G. Carducci Sezione H, primo giorno di scuola, la Prof.ssa Lelli fa l'appello:
"Accardo Monica": "Presente!"......
e mi colpì subito il timbro di una voce sicura di se, gli occhi luminosi ed espressivi, contornati da un viso stupendo.
Rimasi subito ammirato.
Lei suonava bene la chitarra e cantava i Beatles con un perfetto "British accent", attiva nei collettivi, brillante nelle interrogazioni.
Cinque anni di scuola insieme e lei sempre un gradino più in alto.
Con la Kanozza e la Rundo (chi in quegli anni c'era mi capisce) costituì per me il trio della perfezione.
Poi come nella vita spesso accade ci si perde di vista; ognuno per la sua strada.
Ma quando ricordavo i giorni del liceo Monica era sempre lì.
Facebook ci ha fatto ritrovare. Una foto del figlio di Monica a San Siro con la maglia nerazzurra, commuove un inguaribile interista come me. Abbiamo i figli che hanno circa la stessa età. Ci scambiamo qualche messaggio ed una promessa : "rivediamoci , abbiamo tanti ricordi da condividere e tanto da raccontarci...."
Ciao Monica
Ariete
p.s. Non vivo a Milano e Sabato non riuscirò ad essere presente, ma vorrei che arrivasse alle persone care a Monica un commosso abbraccio. Francesco Gioffreda
Ci eravamo persi di vista 2 anni fa, sono davvero turbato, un abbraccio.
ciao Monica Enrico Rasero
Un ricordo di Monica...da Andrea Toso, III A, maturità 1982
per me, di un anno più vecchio, Monica era l'esempio del fare "bella politica", in modo appassionato.
la ricordo presidente delle assemblee di Isituto, autorevole nel dare la parola e nel riprenderla.
un pensiero di Marco Aurelio
sei stata cittadina della grande città.
Che ti importa se per cinque anni o cento?
Quel che è secondo le leggi ha per ognuno pari valore.
Come quando l’impresario che aveva assunto un attore lo congeda dalla scena. “ma io non ho recitato i cinque atti, ne ho recitati solo tre”. Giusto. Nella vita tre atti sono un dramma intero. A stabilire che il dramma è completo infatti è chi allora fu responsabile della rappresentazione e ora del congedo.
Tu invece non sei responsabile né dell’una né dell’altra. Quindi parti sereno, chi ti congeda è sereno A. Toso
Per noi che siamo molto tristi e ricordiamo la tua bellissima voce, queste parole ci parlano di te
You just call out my name,
And you know whereever I am
I'll come running, oh yeah baby
To see you again.
When your down and troubled
And you need a helping hand
And nothing, whoa nothing is going right.
Close your eyes and think of me
And soon I will be there
To brighten up even your darkest nights.
You just call out my name,
And you know whereever I am
I'll come running, oh yeah baby
To see you again.
Winter, spring , summer, or fall,
All you have to do is call
And I'll be there, yeah, yeah, yeah.
You've got a freind.
If the sky above you
Should turn dark and full of clouds
And that old north wind should begin to blow
Keep your head together and call my name out loud
And soon I will be knocking upon your door.
You just call out my name and you know where ever I am
I'll come running to see you again.
Winter, Spring, summer or fall
All you got to do is call
And I'll be there, yeah, yeah, yeah.
Hey, ain't it good to know that you've got a friend?
People can be so cold.
They'll hurt you and desert you.
Well they'll take your soul if you let them.
Oh yeah, but don't you let them.
You just call out my name and you know wherever I am
I'll come running to see you again.
Oh babe, don't you know that,
Winter Spring summer or fall,
Hey now, all you've got to do is call.
Lord, I'll be there, yes I will.
You've got a friend.
You've got a friend.
Ain't it good to know you've got a friend.
Ain't it good to know you've got a friend.
You've got a friend.
Mi sarebbe piaciuto rivederti.
Ciao bella. CESARE
Si dice che una persona muoia solo con la perdita del suo ricordo.
Da quanto ho letto e da ciò che provo, sono certo che Monica, cara, carissima a tanti di noi per molti diversi motivi, vivrà ancora a lungo.
E ciò, in questo doloroso momento, mi tengo come conforto. Marco Moiraghi
Mi chiamo Ercole, non sono un carducciano ( il liceo l'ho fatto in Abruzzo ) e sono rimasto impigliato nei vostri giri di email per un caso ( collegato al fatto che sono amico di Giovanni Scirocco ). E così mi sono trovato testimone involontario del vostro dolore per la perdita della vostra amica Monica. Senza essere certo di averne il diritto, ne ho letto l'autointervista. In qualche modo mi sono trovato nella bizzarra condizione di conoscere una persona che non c'è più, e che mi è sembrata molto simpatica, oltre che bella.
Attraverso le vostre parole la vostra amica ha continuato a vivere per un attimo nel cuore di uno sconosciuto. Ho sentito il bisogno di dirvelo.
E non potendo far altro, mando a voi una poesia . Che forse a Monica sarebbe piaciuta. Ercole Giammarco
Sulla morte, senza esagerare
Non s'intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessitura, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.
Quando conversiamo del domani
intromette la sua ultima parola
a sproposito.
Non sa fare neppure ciò
che attiene al suo mestiere:
né scavare una fossa,
né mettere insieme una bara
né rassettare il disordine che lascia.
Occupata a uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo né abilità.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.
Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!
A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Più di un bruco
la batte in velocità.
Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo svogliato lavoro.
La cattiva volontà non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
è, almeno fin ora, insufficiente.
I cuori battono nelle uova. Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.
Chi ne afferma l'onnipotenza
è lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non è.
Non c'è vita
che almeno per un attimo
non sia immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell'attimo.
Invano scuote la maniglia
d'una porta invisibile.
A nessuno può sottrarre
il tempo raggiunto.
Wislawa Szimborska
Non la conoscevo, se non attraverso l’entusiasta risposta che diede alla mia proposta dell’autointervista.
L’ho conosciuta un po’ di più attraverso le parole di chi in questi giorni ne ha parlato e mi ha fatto commuovere.
Mi piacerebbe e -soprattutto credo le piacerebbe- se qualcuno si prendesse la briga di raccogliere i pensieri di questi giorni e ne facesse un plico per dare (più domani che oggi) ancora qualcosa di lei a chi di più caro rimane…e basta rileggere l’autointervista per capire chi.
Un caro saluto Barbara
Monica, la mia voce preferita, per due anni schiena davanti a me, e delizioso trucco, già così donna, ma una bambina con sigaretta tra le labbra, mia donna alla finestra, con quel coraggio che solo le donne hanno; i film visti assieme, e la condivisione di anni difficili e meravigliosi, un amore per grandi, gonna a scacchi e dolcevita bordeaux.
Non ti ho mai dimenticata, ora che sei più lontana-più vicina, sento ancora la forza delle tue idee in quell'aula nel 1982
Sit tibi laevis terra Catciù