In memoriam

 

Michele Ributti

Anche Michele Ributti non c’è più e sono sicuro che non aveva nessuna voglia di lasciarci.
In allegato una vecchia foto degli anni ’70 davanti al liceo mentre stringe la mano del futuro senatore “verde” Franco Corleone (al centro, clicca sulla foto per ingrandirla).
Francesco Ferrari

Michele Ributti e Franco Corleone

 

Ciao, Michele , c'è Manù lassù che ti abbraccerà ....
Donata Sacchetti

 

Ciao Michele,
mi ricordo che in quinta mi hai fatto arrabbiare così tanto che ti ho tirato addosso la cartella. Peccato non avere avuto il tempo o l’occasione per rincontrarci e riderne un po’, comunque quando ci rivedremo la cartella non la porto…
Di nuovo ciao caro Michele
Diana Quinto

 

Era di qualche anno più anziano di me e cercavo di coinvolgerlo agli albori del ’68 in iniziative liberali. Era stato infatti un repubblicano convinto ma ormai un po’ disincantato.
Mi piaceva conversare con lui con quel suo tono ironico di filosofo indifferente.
Dopo il Carducci, l’ho ritrovato come avvocato civilista con qualche incursione in processi penali.
Era sempre di viva intelligenza, disponibile all’eresia con immutato senso critico.
Con un cliente mi era sembrato fosse sin troppo ciecamente leale e non ho creduto ad altro sul punto.
Lo ricordo con tanta stima e malinconia. Ciao Michele.
Giammarco Brenelli

 

Ricevo e leggo costantemente i messaggi, ma è la prima volta che intervengo. La notizia della morte di Michele Ributti l'ho saputa dalla vostra rete e sento l'urgenza di condividere il dolore forte e lancinante per questo addio.
La nostra è stata una amicizia lunga, profonda che ci ha visto insieme in tante avventure e passioni, personali, politiche e culturali. Era più giovane di me, ma spesso chiedevo consiglio a lui fidandomi della sua intelligenza e della sua sagacia.
Con gli anni aveva accentuato il gusto del paradosso, un modo per esprimere giudizi duri e intransigenti e farli accettare o quanto meno ascoltare.
Spero ci sia modo di ricordare insieme una persona pulita e generosa.
Ricordo delle risate irrefrenabili; mai avrei pensato di dover piangere un fratello minore.
Ciao, michele
Franco Corleone

 

Mi associo al dispiacere di tutti coloro che lo hanno conosciuto per la morte di Michele Ributti. Eravamo coetanei ed abbiamo frequentato il Carducci negli stessi anni.
Anche io ho avuto modo di incontrarlo qualche volta vicino al Tribunale, ma, per una sorta di timidezza che si accentua negli anni, non l'ho mai fermato per un saluto. La timidezza, ma anche il tempo sempre frettoloso, che poi, quando succedono questi eventi, ti sembrano ragioni sciocche e resti col rimpianto di non aver dedicato qualche minuto ad un vecchio compagno......Che la terra sia lieve a Michele.
Sandra Covre

 

Credo che il modo migliore per ricordare Miki “in famiglia” è questo articolo apparso nel dicembre 1967 sull’ultimo numero edito del Mister Giosuè.
Francesco Ferrari

(Giuseppe Mazzini di Michele Ributti - giornale studentesco Mister Giosuè dicembre 1967 - PDF, 1,2 MB)

 

Mi dispiace molto. Cominciamo a fare i conti con queste pur premature tristi selezioni. Mi ricordo bene la partecipazione di Michele alla vita dell'Associazione e del giornale. Avevamo un immenso ottimismo. Partecipo ai sentimenti di cordoglio. Saluto Franco e Sandra Covre.
Stefano Rolando

 

Diamine ributti, abbraccio la sua famiglia anche se ci salutavamo a stento e ci davamo del maledetto l'uno con l'altro ma devo ammettere che la sua ironia, pur dall'altra parte della barricata, mi aveva sempre colpito. Con affetto vecchio Ributti
Emanuele

 

Cari amici carducciani,
ho letto sul sito dell'Associazione i tanti ricordi affettuosi dedicati a Michele Ributti e non ho posso fare a meno di scrivervi per ringraziarvi ed abbracciarvi tutti.
Ex carducciana, mi chiamo Raffaella Bigari; sono stata la compagna di banco di Michi per tutto il liceo ed anche la sua compagna di vita negli ultimi vent'anni. Ci eravamo reincontrati nel dicembre 1992, proprio ad una festa di ex carducciani organizzata da Franco Ferrari. Era proprio una bella serata ma noi due ce ne eravamo andati molto presto perche avevamo tante, tantissime cose da raccontarci. Da allora non ci siamo lasciati più, fino al quel maledetto 27 febbraio.
Da pochi mesi ci eravamo trasferiti nell'Oltrepo Pavese in cerca di quiete e serenità; qui riposa Michi, nel piccolissimo cimitero di Canneto Pavese, in cima ad una collina, tra i vigneti e il bosco.
E mentre piango Michi, piango anche Manù Trinchieri ed Ivano Abriotti con i quali ho condiviso il ginnasio, il liceo e gli anni forse più belli della mia gioventù. Non sapevo della loro morte e ne sono davvero addolorata.
Se fosse possibile, mi farebbe piacere che queste poche righe venissero inserite nel vostro sito, anche se non sono ancora iscritta all'associazione. Ma lo farò sicuramente.

Un abbraccio affettuoso.
Raffaella

PS: il mio indirizzo e-mail è: racoon50@alice.it