In memoriam

 

Alessandra Piovesana

9 aprile 2009

Ieri sera è morta Alessandra Piovesana, in seguito a malattia.
Si era diplomata al Carducci nel 1980 e sicuramente molti la ricordano anche perché era stata l'unica sopravvissuta della funivia caduta del Cermis nel 1976, quando la nostra classe era in gita scolastica e morirono anche altri due compagni di scuola.
Chiara Allegra

La conoscevo abbastanza bene, ero nella classe un anno piu' avanti di lei.
Ero amico di suoi amici.
Ricordo perfettamente il giorno della tragedia del Cermis e le lacrime e la disperazione di tutti, specie della mia compagna di classe Alessandra, che tentai in qualche modo di consolare.
Ciao Ale, sei stata davvero sfortunata, cerca di star bene almeno li' dove sei ora.
Andrea Bassani

Ancora una brutta notizia, in questi giorni tristi.
In particolare per chi ricorda i giorni del Cermis e cosa ha rappresentato per la comunità del Carducci...

Quei giorni non li abbiamo dimenticati, quei nomi non li abbiamo scordati. Questa notizia rinnova un dolore che non trova facile consolazione.
Lucia Moretti

Anch'io ricordo Alessandra,
la ricordo con voi, forse le stirpi degli uomini sono come le foglie, ma il nostro ricordo, la storia di quel pezzo di strada vissuto assieme ci unisce, ci fa credere che abbiamo una meta comune, e, che abbiamo vissuto,
Augusto Tommaso Caraceni

Un tuffo nel passato e un grande brivido dentro.
Stesso corso, (G) solo due anni più avanti.
Come dimenticare quei giorni vissuti a fianco di uno dei più cari e fraterni amici di allora, fratello di una delle vittime.
Un abbraccio a tutti.
Silvano Pupella

Ale,
che amicizia strana è stata la nostra, iniziata dopo la scuola e non durante quegli anni, come sarebbe stato più naturale.
Dopo un lungo periodo di silenzio, l'Associazione ci ha fatto ancora avvicinare, come penso sia stato per tante altre persone che la vita aveva allontanato ma che avevano continuato ad essere vicine nel cuore.
Non so cosa ci sia dopo la morte, ma mi associo ad Andrea e spero che, ovunque sia, Tu stia bene.
Ciao.
Poppi

Che frustata. In una mezza mattina simile a tante altre. La ruota della memoria gira all'indietro. Ecco il viso di Alessandra: dolce e curioso. La ricordo ridere e investigare uno strano servizio, forse di eva 2.000, che la ritraeva in una strada di Milano, con una sua amica.
E poi, come le code di un aquilone, ecco arrivare le righe di Andrea, Augusto e Silvano: tutti amici ormai lontani ma qui, di fronte a me.
La vita è strana. Ciao ragazza, ciao ragazzi.
Francesco Valentini

Cari Amici,
un dolore che si rinnova... e gli occhi ancora una volta umidi... una sorta di maledizione che ci riporta a quei giorni drammatici del Cermis!
Quali parole... un bacio ad Alessandra oramai quieta per sempre ed un abbraccio forte a Chicco, a Pietro, a Silvano... Giovanni, Cesare, Andrea, Chiara e a tutti gli altri che eravamo... e a tutti gli altri di allora...
Un bacio ancora...
Marco Baldini

La ricordo benissimo, come ricordo la sera in cui ho saputo del cermis.
Ricordo anche che mio padre era amico di infanzia della mamma di Alessandra, la conoscevo di vista quindi molto prima di vederla al carducci. brutta notizia.
Roberto (3a B 1980)

Quando la funivia era venuta giù portandosi via Giovanni e Francesca, la mia incapacità di elaborare una risposta si era nel tempo confrontata con il volto di Alessandra, il suo incancellabile e quieto sorriso e quella andatura un po' sbilenca che ricordava come essa fosse figlia di un miracolo o del caso.
L'avevo rivista in occasione di un'altra inspiegabile scomparsa, quella di Guido (Capelli) e non mi era sembrata cambiata per nulla come se il tempo non fosse mai trascorso ed il suo sorriso fosse sempre uguale.
Che amara sorpresa la sua scomparsa: non sapevo fosse malata e, ancora oggi, come 33 anni fa, rimane dentro me quell'inspiegabile silenzio che spesso non trova risposta.
Mi spiace non poter esserci sabato,
Ciao a tutti
Marco Albanese

Sono al lavoro e, come spesso faccio a fine giornata, mi sono collegata alla posta di casa per dare un'occhiata ai messaggi. Sono rimasta senza parole.
Ricordo bene Alessandra con la quale ci siamo frequentate durante gli anni del liceo, così come con Manuela, Maria Grazie, Susanna. Allo stesso modo ricordo tanti di quelli che oggi hanno scritto e ai quali mi unisco per mandarle un abbraccio.
Alessandra Favilli (Maturità 1979)

Ciao piccola Alessandra..."Il postino suona sempre due volte"...e con teè stato di un cinismo spietato...
come in un film rivedo le scene del dopo Cermìs, il tuo ritorno a scuola, le stampelle, le MS fumate nei corridoi del piano terra, le operazioni successive per quel tendine maledetto e le vacanze a Monterosso con Chicco, Claudio e le tue amiche... nella commozione tutto torna più vicino....
non potrò esserci a Lambrate...ti abbraccio qui per l'ultima volta...un
bacio,
Giovanni Rivolta

Ale, un incontro casuale dopo tanti anni fuori da un cinema d'essai, quel sorriso tra il timido e l'arguto appena adombrato da un'antica tristezza, l'inevitabilità del pensiero che torna per un attimo veloce a quei giorni, alla incredula devastazione prima, al bisogno di normalità poi, passando dallo scudo umano che talvolta improvvisavamo nel cortile, alla fine delle lezioni, per proteggerti dall'invadenza dei reporter, e con te l'intimità del dolore di noi tutti per chi non c'era più.
poi un saluto ed un proposito "vediamoci!"
forse più vero dei tanti che ci capita di pronunciare, poi comunque disatteso.
E tu vivevi un altro dramma...
ti abbracciamo forte come forte sei stata, pur nella tua fragilità.
Cesare Radaelli

un grande bacio ad Alessandra che non ho conosciuto ed uno a Francesca che e' sempre nel mio cuore
Marco Serralunga

Il tempo per me si è fermato allora e ti ricordo bene con il tuo viso intelligente e disponibile.
Penso anche alla mia meraviglia quando tu, ragazza del liceo, accoglievi me, piccola ginnasiale, con lo stesso trasporto che usavi con le tue amiche.
Una saluto, due parole nell'intervallo e poi di nuovo ognuna nella sua classe.
Non so se ti sarai mai ricordata di me in questa tua vita intensa, io di sicuro qualche volta ho viaggiato nella memoria e tu eri lì.
Buon viaggio Alessandra...
Con affetto
Marzia

Cara Alessandra,
ogni volta che Ti incontravo, all'entrata di scuola, durante i tanti intervalli delle nostre lezioni o al termine delle stesse, ti abbracciavo sempre e Ti baciavo sulle guance, come d'altronde ho sempre fatto con tutte le ragazze, ma con Te era diverso per quello che tutti sappiamo e facevo anche qualche passo con Te, sorreggendoti e stringendoti al mio fianco, anche se con noi c'erano i tuoi e i miei amici e ogni volta, per anni, vedendomi da lontano, Tu te lo aspettavi e ora desidero farlo ancora e sarai sempre nei miei pensieri e nelle mie preghiere.
Marzio

Carissimi tutti,
certo che ricordo Alessandra e per fortuna anche i suoi sfoghi, seppur riservati e intimi, specie quando si avvicinava la data dell'incidente e aumentava la tensione, il dolore e la non voglia di essere una vittima dei giornalisti.
Ricordo bene alcuni di coloro che hanno scritto ripensando ad Alessandra, così come suo fratello Claudio, bravo ragazzo anche se allora un po' perso.
Vi abbraccio con affetto, con la consapevolezza che i vissuti e i ricordi che ci uniscono non si modificheranno mai perché appartengono a una parte molto vitale della nostra vita.
Ad Alessandra un pensiero affettuoso e l'augurio che possa godere di pace.
Candida Berti

Ciao, ragazzi, sono paolavallatta (tutto attaccato, ché mi viene meglio) e sono stordita, spaventata e confusa, ergo non riesco a capire come si fa a iscriversi qua dentro (e vorrei esserci anch'io) e a scrivere qualcosa per alessandra. ale cantava (l'ho già detto, pure al funerale, seppure in maniera così flebile che l'hanno capito in due) che ale cantava joni mitchell meglio di joni mitchell. enrica, stefano, valeria e io (e poi isa, paolo e altri) abbiamo pensato di ricordarla con qualche verso di una canzone che ale cantava sempre ai tempi del liceo e volevo postare quello che vedete in viola qua sotto. se ce la fate a inserirmi tra voi e a inserire questo ricordo di ale vi sarò molto grata. intanto un bacio a tutti e grazie
paola

Per Alessandra

And the seasons
they go round and round
And the painted ponies
go up and down
We're captive
on the carousel of time
We can't return
we can only look behind
From where we came
And go round and round
and round
in the circle game
(Joni Mitchell)

Milano, 8 aprile 2009

e non riesco ad aggiungere altro

Paola Vallatta

Questa è la poesia che abbiamo ascoltato oggi, dalla voce stessa di Sereni, in ricordo di Alessandra (e di Francesca e Giovanni)

Anni dopo

La splendida la delirante pioggia s’è quietata,
con le rade ci bacia ultime stille.
Ritornati all’aperto
amore m’è accanto e amicizia.
E quello, che fino a poco fa quasi implorava,
dall’abbaiato portico brusìo
romba alle spalle ora, rompe dal mio passato:
volti non mutati saranno, risaputi,
di vecchia aria in essi oggi rappresa.
Anche i nostri, fra quelli, di una volta?
Dunque ti prego non voltarti amore
e tu resta e difendici amicizia
Vittorio Sereni

Riesco a compiere il gesto di digitare qualcosa sulla tastiera solo ora….. le emozioni si affollano nella mia testa, mi stringono lo stomaco.
Non sono mai stata molto capace di parlare attraverso le parole scritte, tanto meno ora e qui.
So solo che le nostre vite, come la tua Alessandra, sono fatte di attimi, miliardi di milioni di attimi.
Ma alcuni di questi sono assurdamente e imprevedibilmente più importanti di altri: come quello che ti salvò allora, come quelli che impedirono ad altri di entrare in quella maledetta funivia. Attimi brevi come lampi ma anche lunghi come l’eternità……
“Fermati attimo, sei tanto bello!” disse Faust. E io fermo l’attimo del tuo ultimo incontro Alessandra, per strada, qualche anno fa. Eravamo serene quel giorno e credo sinceramente contente di raccontarci, nel primo bar che abbiamo trovato.
In quegli attimi insieme le nostre vite e i nostri anni ci sono sfilati davanti in racconti a brandelli, persino concitati ma stranamente sinceri, nonostante non fossimo mai state amiche strette. Ma in quegli anni ci sentivamo tutti molto vicini, condividevamo davvero le nostre esistenze: e in quello strano incontro è come se avessimo rimesso insieme un po’ di quella sana e bella intimità.
Parte della tua storia è stata anche un pezzo della mia: sei ancora qui, insieme a me.
Ciao Alessandra, ti abbraccio forte.
Donatella

Sto veramente male per questa notizia che ho appreso in ritardo e ho letto da tutte le mail di chi ha commentato.
Non conoscevo alessandra direttamente, ma la ricordo subito dopo la tragedia all'ingresso del carducci sulla sedia a rotelle circondata da compagni e amici...
sono davvero scosso
un abbraccio a tutti
Andrea Grianti


La maledizione del Cermis comincio' 22 anni fa
Il racconto della donna che si salvo' nel ' 76: "Pensavo di morire, ero sicura di morire. Ero una ragazzina ma da quel giorno la mia vita e' cambiata"
La milanese miracolata: non posso ripensarci, da allora non sono mai piu' tornata a sciare
Scarica l'articolo del Corriere della Sera scritto da Postiglione Venanzio il 4 febbraio 1998 (formato PDF, 96 KB)

Morta l'unica sopravvissuta del Cermis
L' addio Trentatré anni dopo la tragedia della funivia in Trentino
Giornalista La tragedia avvenne il 9 marzo del 1976. Alessandra era una giornalista di «Airone» Cermis, morta Alessandra Piovesana Era l' unica sopravvissuta al disastro
Scarica l'articolo del Corriere della Sera scritto da Santucci Gianni l'11 aprile 2009 (formato PDF, 44 KB)

Molti ragazzi fra le 42 vittime della funivia. Accuse dall'estero mentre si apre l'inchiesta
Solo confuse ipotesi per ora sulle cause della sciagura di Cavalese
Scarica l'articolo del Corriere della Sera scritto da Mino Durand l'11 marzo 1976 (formato PDF, 5,6 MB)